Le Querce di Albion, primo libro della saga

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excel82
view post Posted on 21/6/2005, 12:02




Prima di presentare quello che, in ordine cronologico, è il primo libro del ciclo di Avalon mi sento in dovere di fare una piccola premessa..

Ispirato ovviamente al ciclo arturiano e alle leggende legate alla mitica Isola di Avalon, perennemente circondata dalla nebbia, dove dimorano Mago Merlino, Viviana (la Dama del Lago) e la Fata Morgana. Un tempo si pensava che Avalon fosse soltanto il frutto della fantasia di scrittori fantasy, poi invece è stato scoperto che potrebbe effettivamente esistere un posto corrispondente ai ricordi che ci rimangono di Avalon: Glastonbury, in Inghilterra, un tempo area completamente paludosa, sempre immersa nella nebbia.
Nato con Le nebbie di Avalon (primo libro della saga in ordine di produzione), è diventato un ciclo solo in seguito, quando Marion Zimmer Bradley ha aggiunto dapprima Le Querce di Albion, La signora di Avalon e poi La Sacerdotessa di Avalon.(pubblicato postumo nel 2000).

Personalmente, sconsiglio vivamente di leggere i tre libri nell'ordine cronologico della vicenda: l'ideale è cominciare con Le Nebbie di Avalon, e poi leggere gli altri tre, proprio come li ha ideati l'autrice e considerare gli ultimi tre libri come approfondimenti delle vicende narrate ne Le Nebbie di Avalon(come sono in realtà)...

Le Querce di Albion

La trama in breve: i destini di Gaio, figlio di un condottiero romano e di una principessa della tribù celta dei Siluri, e di Eilan, figlia di un druido ed essa stessa sacerdotessa, sono legati dal volere degli dei: un figlio del loro sangue, infatti, unirà le stirpi del Drago e dell'Aquila, rendendo grande la Britannia.

Le Querce di Albion ha il grande pregio di presentare la Britannia negli anni del contrasto e l'integrazione progressiva tra la cultura celtica e quella romana (chi conosce l'autrice ritroverà infatti la classica figura del personaggio lacerato dall'appartenenza a due mondi diametralmente opposti, un topos caro a MZB)
In tutto il libro si percepisce l'attesa per un salvatore predestinato, che dovrebbe unire in sé il meglio dei due mondi. Tutti i personaggi perdono la loro volontà individuale al servizio di questo progetto superiore: la dea (tutte le dee sono una) del pantheon celtico sono una presenza palpabile.
Come sempre, lo stile di MZB cattura l'attenzione del lettore e le descrizioni storico-sociologiche sono molto curate. Da sottolineare anche l'approfondimento psicologico dei personaggi, sempre molto coinvolgente.

Aspetto vostri ulteriori commenti e considerazioni!!! ^_^


 
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