Sephir J. Luke |
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| Si svegliò sudato e tremante dal suo letto. Osservò rapido i dintorni. Era buio. Il suo respiro affannoso spezzava quel monotono silenzio. Anche quella notte, quell'orribile sogno gli si era presentato regolarmente a tormentarlo. Anche se più che un sogno era diventato ormai un incubo ossessionante.
Una donna, dalle vesti lunghe e bianche, sottomessa con violenza da un deomne dai tratti consufi ed imprecisati. Ella si rivolgeva sempre verso di lui, implorandogli aiuto, ma nel sogno Sosuke non era in grado di poter fare nulla, se non che assistere all'aggressione impotente.
In pochi minuti si calmò, riportando la respirazione al suo ritmo regolare.
Faceva freddo. Il vento fuori dalla vecchia struttura in legno soffiava forti raffiche violente che avrebbero potuto farla crollare da un momento all'altro. Con fermezza e molta calma, si rimise addosso la sua tunica da viaggio: un completo che copriva tutto il corpo, capace di respingere sia il freddo che il caldo e mantenere ben intatto la pelle. Un vero toccasana. Inoltre risaltava parecchio i tratti del ragazzo, grazie ai suoi colori quali il blu elettrico ed il rosso sangue.
Afferrò il suo bastone in legno di quercia antica e uscì dalla catapecchia. Si era fermato lì per la notte ma a quanto pareva tutto era saltato grazie al sogno.
Imbucò il sentiero che portava verso le montagne. Si copriva il volto col suo cappello in paglia regalatogli dal suo maestro prima di morire, impedendo così agli insinuosi granelli di sabbia e polvere di infilarsi negli occhi.
Dun tratto scorse più in là nella buia radura, un portale. Era un vortice che raggiungeva i 3 metri d'altezza. Sulla circonferenza di tale, dei fulmini azzurri saettavano da un punto all'altro in una frazione di secondo, emettendo un sordo tuono che moriva inghiottito dal flusso magnetico del vortice stesso. D'avanti al fenomeno, gli sembrò di intravedere una figura ritta in piedi. Indossava abiti bianchi e possedeva tratti molto snelli. Gli sembrò vagamente familiare.
La figura sembrava osservarlo con molto interesse, però poi scomparve all'interno del vortice.
Un brivido percorse la schiena di Sosuke, ed una morsa loa fferrò allo stomaco. Si sentì improvvisamnete l'impulso di seguirla. Era un impulso involontario ma molto potente. Non poteva trattenersi. Allungò il passo finchè non cominciò a correre verso il vortice. Non si fermò a prendere fiato. Non si fermò per decidere se fosse meglio rinunciare all'idea oppure no. Senza esitazione, si tuffò all'interno del vortice. Una immensa luce lo avvolse abbaiandolo. Poi il buio. Infine il lungo tunnel intergalattico....
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