Capitolo4

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Aethra
view post Posted on 23/9/2005, 12:24




Nell'allegra città di Cleverout una bambina dai capelli rossi e dagli occhi color smeraldo giocava allegramente con una bambola di pezza.
All'improvviso un medaglione che aveva al collo le si spezzò e cadde nel mare.

"Mamma..." disse la bambina e si gettò in acqua per recuperalo. Fu un ragazzo a salvarla.

"Ehi piccola! Che volevi fare?" chiese il giovane.

"Il medaglione della mamma... mi era caduto..." disse la bambina.

"Tua madre... e chi è?" chiese il ragazzo.

"Non so..." rispose la bambina e scoppiò a piangere senza capirne bene il motivo.

"Ciao io sono Tirs... e tu chi sei?"

"Erin..." rispose la bambina.

Meg raccolse da terra un cannocchiale. La ragazza lo guardò con occhi lucidi ripensando alla sorte di Anya, poi lo esaminò. Alla luce del sole, la lente brillò. Un segnale del genere non doveva essere fatto, ma la giovane era sovrappensiero per poter pensare a ciò che era giusto e ciò che non lo era. Essere incauta, a volte, la caratterizzava forse di più della temerarietà.
Meg quasi giocherellava con questo cannocchiale, pensando:
Ecco l'unico bottino che ho avuto. Quest'isola porta solo morte, non tesori!
La ragazza era in procinto di scaraventare il cannocchiale lontano da sé, come per scongiurare la sorte avversa. Ormai sul punto di lanciare, Meg strinse forte quell'oggetto in mano al rumore calmo delle piccole onde. Era bel tempo, il mare era calmo. Una nuotata per cancellare i pensieri era quello che avrebbe voluto in quel momento.
Meg si avvicinò al bagnasciuga osservando malinconica l'orizzonte: era tempestata di domande e di pensieri.
Pensare in questo momento non serve a nulla. Voglio fare un bagno! si disse.

Cominciò ad entrare in acqua, che la bagnava fino alle ginocchia mentre, in cielo, si potevano vedere e sentire i gabbiani. Meg vide altri gabbiani volteggiare altrove, rimanendo sorpresa. Nel punto in cui erano stati fina all'ultimo attacco, un'insenatura dell'isola in cui si erano ritrovati, non era stato possibile notare quello che adesso lei stava notando.
Incredula, ormai, Meg usò il cannocchiale. Vide che laggiù c'era un'isola ricca di vegetazione e rimase a bocca aperta per quanto quell'isola appariva ben più accogliente della loro.
Chissà quanta gente la abiterà! Chissà quanto sarà ricca e chissà quanto ben di Dio si potrebbe trovare lassù! pensò.
Poi si voltò di scatto e corse verso gli altri.

"L'isola!" esclamò.
Le rispose Guybrush in quel momento:
"Sì, Black Raven! Quest'isola mi appassiona molto. Ci sono molte cose da fare..."
"Ma... Capitano...?!? Che fa?!?"
"Sto cercando un pollo con una carrucola in mezzo, è ovvio, no?!?"
"Ebbene?" le chiese, invece, il teschio facendo finta di non aver ascoltato le parole di Guybrush.
Meg aveva ancora il fiatone per la corsa. Aspettò che in quel momento fossero tutti quanti vicini per continuare a riferire:

"L'isola... Il cannocchiale... E' bella, grande, verde.... ricca?" esordì di nuovo.
Poi si riprese, prese un po' di respiro e ricominciò:
"Con il cannocchiale, dal bagnasciuga, ho visto un'isola verdeggiante. E' rigogliosa e forse più accogliente di questa! Che facciamo?!?"


Olorin aveva ancora gli occhi persi sul vasto oceano, non riusciva a distogliersi dal pensiero della sua missione, quasi non si accorse di quello che succedeva sulla nave, finché Guybrush non lo mandò sulla coffa con Murray per controllare l'orizzonte......
"Buahahahha trema, sei solo con un teschio demoniaco, potrei anche spedirti all'inferno!!!".
Olorin guardò prima Murray, poi giù, quindi lo prese e lo gettò precisamente dentro una botte d'acqua dolce sul ponte.
"Non puoi!, potrei rovinarti la viiiiiiiiiiiiiiiiiii......"
Le ultime parole di Murray si spensero quando entrò a bomba nell'acqua. Si, Olorin voleva davvero rimanere solo a pensare.......

Intanto, Meg si destreggiava con le vele. Il vento era favorevole, quindi, bisognava sfruttarlo senza l'uso dei remi. Il Black Raven si aiutava con le funi per passare celermente da una vela all'altra. Al passaggio, si udiva il rumore della pelle dei suoi mezzi guanti stridere come se si lamentassero. La ragazza si arrampicò fino in cima dell'albero maestro. Non voleva solo fare il suo dovere ma voleva anche osservare dall'alto il paesaggio, come se si potesse perdere in questo ed in questo annegare i suoi pensieri che la attanagliavano.

"Guarda guarda! Una nave!" disse Erin a Tirs.

"Già... pirati!" disse Tirs "Sarà meglio allontanarci da qui!"

"Perché? Sono cattivi?"

"Per quanto ne so i pirati sono persone da evitare... Dai piccola, allontaniamoci di qui!"

La bambina seguì il ragazzo ma dimenticò la sua bambola sul molo.

Vedendo avvicinarsi la terra Olorin scese celermente, pescò Murray dalla botte e lo tirò a qualcuno che non riconobbe mentre il teschio gli imprecava contro: "Guarda che avrei potuto morire se non fossi già morto! ehi vieni qui...."
Ma Olorin era già a poppa, e scese al volo quando si sentì la nave toccare la terra.
Finendo il suo salto toccò qualcosa che era sul molo.
Si chinò e raccolse la bambola, rigirandosela tra le mani, finché non scorse la minuta scritta sul lato.
"Erin" lesse piano e fu come un pugno in faccia per lui, che lo lasciò disarmato e in preda all'emozione sul molo, mentre dalla nave si sbracciavano per fargli legare la cima che gli stavano tirando....

Era Meg una delle persone dell'equipaggio che sbracciava. Poi la ragazza scese dalla nave, tuffandosi in acqua dopo essersi aiutata con una fune.
Si avvicinò ad Olorin, un po' dolorante per l'insaccata presa mentre scendeva. Reggendosi la schiena all'altezza della vita con una mano, si rivolse a lui per chiedergli informazioni. Tuttavia, la ragazza fu interrotta da Murrey:
"Black Raven! Razza di rammollito! Non mi dire che l'aria di mare ti fa venire i reumatismi alla tua età! Sei un rammollito! Ancora devo capre perché quell'altro rammollito di Guybrush ti ha preso nelle ciurma!!"
Meg fece una smorfia di disappunto ma non aggiunse altro, continuò nell'intento di parlare con Olorin chiedendogli:
"Una bambola?!? Che ci fa una bambola qui? Chi è la bambina?"
Hunter aveva osservato la scena. Poi, sorridendo, volse lo sguardo verso la destra del molo, e vide un ragazzo e una bambina correre. Fece un salto e giunse soavemente sul ponte, poi corse a destra e con un sorriso stratosferico li fermò. Erano impauriti, allora Sorriso prese un naso da clown che conservava nelle sue tasche colorate, se lo mise e fece una simpatica boccaccia. I due presi alla sprovvista, risero fragorosamente. Avevano trovato Erin.

Meg era incuriosita da quelle persone. In quel momento si comportava più da avventata che altro. Si diresse, senza pensarci troppo, verso quelle persone. I suoi passi, che dapprima erano più frettolosi, si facevano più calmi quando si avvicinava sempre di più in direzione di quelle persone.
Il suo portamento diventava sicuro nella sua calma ma, in mente, non sapeva che avrebbe potuto dire per giustificare la sua presenza sull'isola senza spaventare quella bambina.
Meg prese una conchiglia sulla sabbia e mentre si avvicinava verso la bambina.

Hunter vide Meg avvicinarsi, si rivolse alla bambina e notò il medaglione. Non era sicuro, così chiese semplicemente di chi era quel medaglione, ma forse la domanda era troppo confidenziale così la bambina non volle rispondere. Anya giunse subito dopo con una conchiglia in mano e...
"CHE BELLA!!!" disse Erin. "MA LEI CHI E'?"
Meg rimase ferma ad osservare la bambina negli occhi. Quegli occhi, a prima vista, le sembravano pieni di vita e le sembrava che avessero un qualcosa di familiare. La ragazza, tuttavia, non dette troppo peso a quella prima sensazione. Meg rimase in silenzio, rilassandosi, adesso chinandosi leggermente verso la bambina, con un movimento lento per non spaventarla in nessun modo. Era evidente che la domanda era rivolta ad Hunter, quindi, Meg volse lo sguardo verso di lui per sapere come sarebbe stato meglio presentarsi, se sotto bugia oppure secondo la loro vera identità.
Hunter rispose, sorridendo, alla bambina: " Lei è Meg!"; "Meg ti presento...?" "Come ti chiami? Io sono Hunter, Hunter sorriso d'Acciaio, e sono un clown sciamano della risata cosmica! Sentirai spesso chiamarmi pirata dalla società...A quanto pare chi ride è oggi detto fuorilegge e pazzo."
La bambina lo guardò con aria stupita.
Meg rimase stupita dalla presentazione: Da quanto tempo non mi sento chiamata con il mio vero nome! Pensava quasi in segreto. La ragazza non si scompose troppo dalla presentazione a quel nome: guardò un po' sorpresa Hunter ma non disse nulla, soprattutto dopo aver sentito come si era presentato lui stesso alla bambina. Questa volta, Meg non camuffò la sua voce femminile, rivolgendosi ad Erin. "Sì, come ti chiami piccola?" le chiese.
"Erin!" rispose la bambina sorridendo.
Hunter guardò le mani della bambina e vide un medaglione:- Posso vedere il medaglione che stringi in mano?- chiese sorridente il clown. "Eccolo!" disse la bambina e glielo porse.
Hunter lo guardò e poi lo mostrò a Meg:- è lei? Meg non rispondeva così Hunter chiese alla bambina chi fosse sua madre...
La ragazza era assorta nei suoi pensieri, in quel momento, quando vide la scritta del medaglione che Hunter le aveva fatto notare. Seppur non volendo, Meg era assorta nei suoi pensieri: osservava la bambina per riconoscere la somiglianza con la sua amica Anya. La osservò senza dare nell'occhio, per non disturbare la bambina. Poi disse ad Hunter, come risvegliata da quel torpore in cui era assorta: "Le assomiglia molto ma, di certo, non mi capacito: non me ne aveva mai parlato prima di incontrarla.." Meg reiterò la domanda di Hunter ad Erin, anche solo con lo sguardo, per incitarla, poi, con tono gentile la chiese:"Piccolina, chi sono i tuoi genitori? Sono forse di questi lidi? ….". Rivolta, per un secondo verso Hunter, Meg propose di accompagnare la bambina verso il luogo che avrebbe indicato loro, non curandosi della presenza di terzi, come, evidentemente, era in l'altro ragazzo sconosciuto ed estraneo al loro discorso. "Non so... io sono cresciuta con i miei zii... lo zio Enrico e la zia Emma..." rispose la piccola. "E' così! Erin è stata trovata sul molo quando era ancora in fasce!" aggiunse il ragazzo. Hunter Guardò meg di nuovo con sguardo interrogativo.
 
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